VULVODINIA E FISIOTERAPIA DEL PAVIMENTO PELVICO
Che cos'è la vulvodinia?
Descrizione e perché la Diagnosi è Spesso Tardiva?
La vulvodinia è una condizione medica che causa dolore cronico nella zona vulvare. Sebbene se ne parli sempre più, la diagnosi di vulvodinia spesso arriva in ritardo, evidenziando quanto sia ancora poco conosciuta.
Nella maggior parte dei casi, le donne ricevono una diagnosi precisa circa 5 anni dopo la comparsa dei primi sintomi. Questo ritardo non solo compromette la qualità della vita per anni, ma favorisce anche la cronicizzazione della vulvodinia, rendendo il recupero più lungo e complesso.
Diagnosi Precoce: La Chiave per Affrontare la Vulvodinia
Sembra scontato, ma nella realtà non lo è: una diagnosi precoce della vulvodinia è fondamentale per un trattamento efficace e per migliorare la prognosi.
Come si manifesta esattamente?
La vulvodinia è definita come un dolore persistente nella zona vulvare, all’ingresso della vagina, che dura da 3 a 6 mesi e non è riconducibile a una causa specifica. Per questo motivo, è cruciale sottoporsi a una visita ginecologica specialistica per escludere altre cause ginecologiche come infezioni, infiammazioni, funghi o lesioni.
Il Problema della Mancata Diagnosi e della Frustrazione
Purtroppo, ancora oggi, quando la visita ginecologica non evidenzia anomalie, alle donne con vulvodinia viene spesso detto che non hanno nulla o che il dolore è “solo nella loro testa”. Queste affermazioni aumentano la frustrazione e ritardano ulteriormente l’accesso a cure adeguate.

Quali sintomi può dare?
Spesso è descritto come bruciore o prurito o a volte come la sensazione di sentire “mal di testa” nel bacino.
Come si cura?
Vulvodinia: un dolore complesso che richiede attenzione medica
Comprendere e diagnosticare la vulvodinia è spesso difficile perché si tratta di una forma particolare di dolore. A differenza di dolori meccanici o muscolari, la vulvodinia ha una causa biologica e necessita di cure mediche. Spesso, erroneamente, viene attribuita a fattori psicologici, ma la realtà è che il corpo ha modificato la sua percezione del dolore. Ciò che prima era semplice pressione o contatto ora provoca dolore.
Immagina il cervello come uno stereo: nella vulvodinia, il volume del dolore rimane costantemente alto.
Questo significa che il trattamento deve agire sui meccanismi complessi che regolano la percezione del dolore. La diagnosi di vulvodinia spetta al ginecologo, che valuterà una terapia farmacologica e consiglierà un percorso di fisioterapia complementare. È importante ricordare che fattori biopsicosociali, come lo stress, possono intensificare i sintomi della vulvodinia.
Il ruolo della fisioterapia
La fisioterapia interviene abbinando un lavoro sia localizzato sul pavimento pelvico che globale. A livello perineale è utile valutare la presenza ad esempio di ipertono del pavimento pelvico che a volte è causa e a volte conseguenza della percezione prolungata di dolore.
A livello globale va tenuto conto di quanto uno stile di vita attivo e che includa attività fisica, soprattutto aerobica, sia fondamentale nel processo di cura.
A livello fisioterapico è possibile valutare l’inibizione del dolore in risposta all’attività fisica e ad esercizi mirati e prevenire il decondizionamento fisico, che il dolore cronico può favorire.
In quanto tempo può essere curata
La cura non è veloce, né immediata. Il tipo di dolore che caratterizza la vulvodinia ha una prognosi di circa 9-12 mesi. Queste tempistiche possono a volte demoralizzare. Esserne consapevoli però ha il grande vantaggio di spronare le persone a non demordere nel percorso di recupero, rimanendo aderenti alle cure per il tempo necessario.
Dott.ssa MARIA BERTOLINI – Fisioterapista
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