Il lipedema è una malattia, non una colpa
Il lipedema è una patologia cronica e progressiva del tessuto adiposo spesso non diagnosticata o confusa con l’obesità la quale si manifesta nei periodi di alterazione ormonale (Dudek et al., 2016; Falck et al., 2022). Si presenta con l’accumulo di grasso negli arti inferiori e riguarda quasi esclusivamente la popolazione femminile. Il corpo della donna appare quindi più sottile nella parte superiore ed appesantito nella parte inferiore. I sintomi concomitanti sono edemi, rigonfiamenti, dolore, senso di pressione e lividi. Chi soffre di questa malattia può arrivare ad una diagnosi tardiva proprio perché le cause sono ricondotte ad abitudini disfunzionali connesse all’obesità. Quindi si sottolinea un aspetto molto importante: il lipedema è una malattia, non è una colpa e non è negligenza.
Le ripercussioni sulla salute mentale
I sintomi fisici riportati dalla popolazione clinica sono dolore, debolezza, fatica, senso di gonfiore; inoltre più la patologia avanza e più la mobilità diventa faticosa. Ciò comporta importanti conseguenze sulla qualità della vita delle donne (intesa come benessere fisico, psicologico e sociale) sintomi depressivi e difficoltà nel mantenimento di relazioni sociali a causa del proprio aspetto e della difficoltà di movimento (Alwardat et al., 2020).
Le donne con lipedema affermano che la scoperta della malattia è stata lunga e faticosa a causa del misconoscimento da parte dei sanitari: vengono dati dei consigli impropri su dieta e movimento che chiaramente risultano inefficaci poiché il problema non è l’obesità quanto la progressione della malattia infiammatoria (Dudek et al., 2016). Le pazienti quindi devono far fronte alla delusione rispetto all’inefficacia delle cure e dell’incredulità dei sanitari rispetto ad una malattia della quale si sa ancora poco.
Gli aspetti fisici e psicologici della malattia e del dolore cronico possono aumentare il rischio di depressione, ansia e disturbi dell’alimentazione come il binge eating. Il lipedema quindi può demotivare le donne a prendersi cura di sé, o eccedendo nell’esercizio fisico oppure evitandolo del tutto.
Gli effetti nell’area sociale
Ci sono diversi aspetti che concorrono alla diminuzione delle relazioni interpersonali: da una parte la fatica nel movimento, dall’altra la vergogna ad esporsi in pubblico a causa della propria immagine corporea. Le ricerche affermano che le persone che hanno avuto la diagnosi di lipedema in adolescenza hanno meno ripercussioni negative sulla salute mentale rispetto agli adulti che hanno ricevuto per la prima volta diagnosi (Falck et al., 2022).Ciò può essere ricondotto da una parte al maggior supporto sociale che si può avere in giovane età rispetto ad età più avanzate, in quanto può essersi già verificata l’auto-esclusione della persona a causa dello stigma intorno all’immagine corporea e alla vergogna di esporsi.
Che cura è possibile?
Rispetto ad una malattia multifattoriale, la cura deve essere costituirsi in una risposta olistica. Gli interventi possibili riguardano quindi: una corretta alimentazione per abbassare l’infiammazione in corso, l’attività fisica moderata, la fisioterapia mirata ed il supporto psicologico.
Per quanto concerne il supporto psicologico, la letteratura riporta l’efficacia di un approccio mentale basato sulla flessibilità cognitiva e sull’accettazione di sè, intesa come l’abilità di notare e accettare i propri pensieri, le proprie sensazioni sia emotive che corporee, cercando di agire non per ridurre i propri stati interni negativi, ma per perseguire una vita in linea con i propri valori personali (Kashdan, Rottenberg; 2010).
Questo stile di pensiero è più spesso associato a scelte comportamentali aperte a nuove esperienze (sia positive che negative) e a minore sconforto e senso di impotenza. Ciò predispone quindi alla probabilità di prendersi cura di sé attivamente, aderendo alle terapie e accettando anche il dolore mentale quando si presenta.
Nella cura del lipedema è importante quindi avere una grande attenzione verso i propri bisogni sia fisici che psicologici, cercando di attraversare questa malattia nonostante il dolore, sapendo che è sempre possibile vivere una vita degna seguendo i propri principi e i propri valori.
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Presso il Centro Salute Althea troverai un’équipe che potrà aiutarti in questo percorso.
Anna Cavedon – Psicologa clinica
Cell: 351 651 2393
email: annacavedon.psy@libero.it
Maistri Valentina – Fisioterapista
cell. 340 7152337
e-mail: valentinamaistri.fisio@gmail.com
Camilla Diotallevi – Biologa nutrizionista, Ph.D.
Cell: 349 7247017
Email: nutrizionista.diotallevi@gmail.com
Riferimenti bibliografici:
J. E. Dudek, W. Białaszek, P.Ostaszewski; Quality of life in women with lipoedema: a contextual behavioral approach, Qual Life Res (2016) 25:401–408.
J. Falck et al. (2022), Women with lipoedema: a national survey on their health, health-related quality of life, and sense of coherence, Falck et al. BMC Women’s Health (2022) 22:457.
C. Clarke1 et al. (2023), Stages of lipoedema: experiences of physical and mental health and health care, Quality of Life Research (2023) 32:127–137
Alwardat N, Di Renzo L, Alwardat M, Romano L, De Santis GL, Gualtieri P, et al. The effect of lipedema on health-related quality of life and psy‑ chological status: a narrative review of the literature. Eat Weight Disord. 2020;25(4):851–6
Kashdan, T. B., & Rottenberg, J. (2010). Psychological flexibility as a fundamental aspect of health. Clinical Psychology Review, 30(7), 865–878