Ci addentriamo in punta di piedi in un tema delicato: vivere il tempo della malattia di lui o di lei insieme come coppia.
UNA SFIDA IMPREVISTA
La diagnosi di tumore arriva in modo travolgente nella vita di una persona, sconvolgendo i progetti a breve e lungo termine. Spesso il cancro è culturalmente associato a un’idea incombente di morte che può suscitare nella persona intense reazioni di angoscia e preoccupazione per il futuro.
Di riflesso, anche il partner vive – secondo un’altra prospettiva – la paura, l’ansia, la stanchezza e i tanti dubbi.
Certamente il cancro è un’esperienza che può mettere a dura prova la coppia: è una crisi dal quale ci si possono aspettare diversi esiti… Da una parte la necessità di riadattare le priorità proprie e della famiglia, perseverando su un percorso lungo e faticoso. Dall’altra si prospetta l’esigenza di una metamorfosi di coppia, dove è richiesto un nuovo modo di comunicare ed esprimere i bisogni sia individuali che di coppia.
LA COPPIA FRAGILE
Diversi studi1 riportano che il cancro mette alla prova la solidità della coppia, specialmente se ad ammalarsi è la donna. Le difficoltà di gestione dei figli e delle incombenze domestiche (se lasciate alla donna), la stanchezza, la mancanza di rapporti sessuali, possono incrinare il rapporto, rendendo più difficile uno scambio intimo. Le stesse ricerche però evidenziano che le coppie che più patiscono la fatica sono quelle che vivevano problemi preesistenti al cancro. In particolare, le coppie che hanno sempre avuto difficoltà ad a parlare di problemi difficili, è probabile che farà ancora più fatica durante la malattia.
D’altra parte, aumentano i casi in cui le compagne, dopo aver sconfitto il cancro, decidono di concludere la relazione ritenuta poco soddisfacente.
In che modo si può collocare il sostegno psicologico di un professionista?
Seguendo le linee della letteratura scientifica riportate dalla Fondazione Umberto Veronesi2, lo psicologo può aiutare a migliorare lo scambio comunicativo, aumentando la qualità della condivisione nella coppia, implementando la capacità di essere trasparenti e di comunicare i propri bisogni e le proprie paure al partner.
Al contempo, lo psicologo può aiutare la coppia ad implementare alcune strategie:
- accettare la diversità: ogni persona reagisce in modo diverso alla diagnosi. é bene quindi allenare la capacità di ascolto non giudicante, permettendo al partner (sia al paziente che al compagn*) di esprimere i propri bisogni;
- non aver paura di comunicare le proprie esigenze: che sia il bisogno di essere rassicurat*, di stare insieme, o ancor più semplicemente di cucinare o sbrigare le faccende domestiche, è importante sentirsi liberi di dirlo. Le parole non dette spesso possono causare delusioni e reazioni emotive impreviste;
- organizzare la vita quotidiana: si necessita una ridistribuzione dei ruoli (chi lava, chi cucina, chi segue i bambini nei compiti…). è necessario allenare la tolleranza e la pazienza nella temporanea inversione dei ruoli, sia tra i due partner che tra i figli. Lo psicologo in questa fase può aiutare la rinegoziazione dei compiti familiari: se necessario si può chiedere aiuto alla famiglia allargata o a parenti ed amici, riscoprendo le risorse della rete allargata;
- dare spazio e ascolto al partner: il partner è il primo che subisce le conseguenze dirette del cancro, oltre al malato. Può essere di grande aiuto prestare ascolto ed attenzione al compagn*, perchè possa sentirsi autorizzato ad essere spaventat*, ansios* e preoccupat*. Aiuterà molto a sentirsi uniti;
- tollerare i cambiamenti nella vita sessuale: le cure chemioterapiche, la chirurgia influiscono psicologicamente e fisicamente sulla vita sessuale. Occorre prendere atto di questi cambiamenti, anche temporanei, in caso anche con l’aiuto di uno psicologo;
- riservare spazi intimi per la coppia: nonostante l’agenda quotidiana scandita da impegni e dalle cure, è necessario per la salute psicologica della coppia riservarsi dei momenti di intimità da soli. Sono occasioni preziose per coltivare l’affinità di coppia e per ridimensionare l’esperienza del cancro dentro la storia di un legame affettivo ben più lunga e forte del cancro stesso.
In conclusione, il cancro è una malattia che ha conseguenze psicosociali anche sulle persone che stanno accanto al malato, il partner tra i primi. Con le dovute attenzioni e se necessario con l’aiuto di uno psicologo, è possibile ritrovare spazi rigenerativi dove si può coltivare la speranza, perché la lotta contro il cancro la si fa insieme.
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Cell: 351 651 2393 oppure e-mail: annacavedon.psy@libero.it
1 Manne et al. (2004) Posttraumatic Growth After Breast Cancer: Patient, Partner, and Couple perspectives, Psychosomatic Medicine 66(3):p 442-454
2 Tumori: il corpo e la mente. Un manuale di psiconcologia per le donne che affrontano il cancro. Fondazione Umberto Veronesi Magazine, 2019.